Testuggini terrestri

Mi hanno regalato una tartaruga di terra, che fare?

Al mondo esistono diverse decine di specie di tartarughe terrestri, molte di queste normalmente commercializzate e regolarmente detenute e allevate come pet. In Italia, la specie più diffusa è la testuggine di terra tra cui si distinguono la Testudo hermanni, la Testudo graeca, la Testudo horsfieldii e la Testudo. marginata.

Prima di parlare delle caratteristiche gestionali è doveroso sottolineare che queste specie sono protette dalla CITES (convenzione per il commercio internazionale delle specie a rischio) e, in particolare, sono tutte inserite nell’allegato A del regolamento 1332/2005 della Comunità Europea (ad eccezione di T. horsfieldii, presente in allegato B) che include le specie più tutelate di animali e piante. Concretamente, ciò significa che è possibile la detenzione di queste specie solo se si è in possesso dei regolari documenti emessi dal Corpo Forestale dello Stato; inoltre, ad oggi, è obbligatoria l’applicazione del microchip su ogni soggetto regolarmente denunciato. Per quanto riguarda T. horsfieldii la prassi è molto più semplice: è necessario essere in possesso di un certificato di nascita o di un documento di vendita riportante il codice di protocollo CITES che ne giustifica il possesso.
La gestione in cattività è molto facile. Se si ha a disposizione un giardino è sufficiente liberarle all’interno dello stesso oppure in recinti di opportune dimensioni (almeno 5-6 metri quadri per ogni esemplare adulto). Tale situazione consente loro di avere a disposizione la luce solare diretta, fattore fondamentale dal momento che il sole fornisce alle tartarughe tre elementi molto importanti: luce, calore e raggi ultravioletti. Il calore è utile per consentire a questi animali la possibilità di regolare il loro metabolismo, in quanto rettili, ossia animali ectotermi: ciò significa che essi non sono in grado di regolare autonomamente la temperatura corporea ma di farlo solo sfruttando il calore ambientale (e, in particolare, il sole diretto).

I raggi ultravioletti, invece, sono fondamentali per la corretta crescita ossea e del carapace e per il corretto metabolismo del calcio. La gestione in terrario non è la soluzione migliore per questi animali dal momento che necessitano di lampade particolari per simulare la luce solare e nessuna lampada o combinazione di più lampade è in grado di farlo perfettamente; spesso, infatti, animali cresciuti in terrario (anche solo per brevi periodi all’anno) presentano deformazioni nella crescita del carapace.

Cosa devo dare da mangiare ad una tartaruga di terra?

Altro aspetto importante riguarda l’alimentazione e, anche in questo caso, la soluzione migliore è l’erba di prato che le tartarughe possono trovare nei giardini (trifoglio, tarassaco, piantagine, malva, ecc), arricchita saltuariamente da una piccola parte di frutta o verdure. Per quanto riguarda gli animali gestiti in luoghi diversi dal giardino, la soluzione migliore consiste nel fornire insalate di vario tipo (escluse le lattughe) e talvolta frutta di stagione (non più del 10% del totale dell’alimentazione).

Come riconosco se è maschio o femmina?

I metodi per la distinzione sono diversi da specie a specie, ma la caratteristica comune è che il maschio presenta la coda molto più lunga e larga (soprattutto alla base) rispetto alla femmina; inoltre, l’apertura cloacale risulta più distante dalla base della coda, a causa della presenza del pene all’interno.

Sono necessarie cure particolari?

Le tartarughe di terra, inoltre, non necessitano, se sane, di cure particolari ma sono consigliate una o due visite all’anno da un veterinario specializzato in animali esotici per valutare lo stato di salute, in particolare nelle stagioni pre- e post letargo, allo scopo di ottenere le indicazioni per una gestione perfetta dell’animale. Contrariamente a quanto spesso si crede, infatti, il letargo è per loro fondamentale, sia per il corretto sviluppo delle difese immunitarie sia per il mantenimento dei cicli biologici stagionali (come la follicolo genesi e la deposizione delle uova). Il letargo viene effettuato in maniera corretta tra gli 0 e i 10 gradi Celsius e, durante tutto questo periodo, le tartarughe non mangiano, non defecano e si muovono molto poco. E’ possibile lasciarle direttamente all’esterno (considerando, però, che in questo modo sono più suscettibili agli sbalzi termici ambientali) oppure posizionarli in un contenitore con fondo in terra e tenute in un ambiente non riscaldato all’interno del quale le temperature sono più omogenee.

La cavia

Prima di acquistare una cavia cosa bisogna sapere e come ci si deve attrezzare?

La gestione non è particolarmente complicata. Come alloggio basterà munirsi di una gabbia di 80×40 cm per il singolo soggetto; qualora, invece, si fosse in possesso di più soggetti,l’alloggio dovrà essere proporzionalmente più grande. E’ preferibile che il fondo sia rigido (evitando griglie che possono causare lesioni podali), eventualmente coperto con carta assorbente o fogli di giornale, coperti a loro volta di fieno, tutolo di mais o di carta riciclata.

Fondamentale è la presenza di un rifugio (o casetta) dove essa possa ripararsi: la cavia è infatti un animale molto timido (bisogna considerare che in natura è una preda) e necessita di uno spazio sicuro qualora, per varie ragioni, dovesse sentirsi minacciata.

La presenza di una cassetta per le deiezioni è poco indicata dal momento che tendenzialmente la cavia defeca dove capita senza ricercare un luogo particolare.

Come fonte di acqua gli abbeveratoi a goccia sono da preferire alle ciotole perché queste ultime possono sporcarsi molto rapidamente.

Sono animali sociali, per questo motivo non amano la solitudine: sarebbe meglio tenere più di un solo soggetto oppure, qualora la cavia fosse da sola, dedicarle molte attenzioni, evitando di lasciarla senza compagnia per diverse ore al giorno.

Qualora venissero tenute insieme più cavie bisogna ricordarsi che è una specie molto prolifica, quindi è meglio associare due animali dello stesso sesso oppure, se dovessero essere di sesso opposto, sterilizzare il maschio. La maturità sessuale viene raggiunta molto precocemente, i maschi possono già riprodursi a 40 giorni di vita mentre le femmine a circa 2 mesi di vita.

Che tipi di alimenti bisogna dare ad una cavia?

L’alimentazione è molto importante per prevenire diversi tipi di problemi (patologie ai denti, gastroenteriche, ipovitaminosi C ecc.…). Le cavie sono erbivori stretti, per cui la loro dieta è unicamente vegetale. Le verdure possono essere lasciate a disposizione anche in quantità molto consistente perché questi animali trascorrono gran parte della giornata a mangiare: è possibile, inoltre, somministrare anche piccole quantità di frutta. E’ doveroso sottolineare che la cavia non è in grado di sintetizzare vit. C che quindi va fornita tramite peperone rosso, agrumi, cavolo, ravizzone e prezzemolo.

Esistono diversi mangimi in commercio venduti apposta per le cavie. Quelli a base di semi, fioccati e frutta secca sono assolutamente da evitare perché possono causare problemi, anche molto gravi. Partendo dal presupposto che la cavia può fare a meno del mangime sono da preferire, eventualmente, i pellet ad alto contenuto di fibra (almeno 15%) e integrati con vit. C. La maggior parte dei mangimi in commercio sono invece scarsi in fibra e troppo ricchi in carboidrati e grassi.

Anche altri preparati per roditoritipo biscottini o bastoncini zuccherati che possono contenere semi di vario genere (soprattutto girasole) sono da evitare così come pane, biscotti, dolci, cioccolata (sembrerebbe essere addirittura tossica) e altri alimenti destinati al consumo umano.

Come riconosco se la mia cavia sta male e devo portarla da un veterinario?

E’ importante conoscere i sintomi che rendono necessaria una visita veterinaria: anoressia e disoressia (diminuzione dell’appetito o completo rifiuto di mangiare), mento imbrattato di saliva, diarrea o feci di consistenza anomala, dimagrimento (a volte nonostante mantengano l’appetito le cavie tendono a perdere peso, fattore valutabile pesando settimanalmente l’animale), prurito, difficoltà e rumori respiratori, apatia. In questi casi è bene rivolgersi tempestivamente ad un veterinario esperto in animali esotici (tali problematiche possono degenerare molto rapidamente e aggravare le condizioni di salute dell’animale).

Devo vaccinare ogni anno la mia cavia?

La cavia non richiede vaccinazioni; è comunque consigliata almeno una visita annuale da un veterinario esperto per valutare lo stato di salute dell’animale.

La vita media sembrerebbe essere 4-5 anni ma se gestita al meglio, grazie alla conoscenza ormai raggiunta delle sue esigenze, la cavia può arrivare a vivere fino a oltre 8 anni.

La cocorita

Mi hanno regalato una cocorita!

La cocorita o pappagallo ondulato, il cui nome scientifico è Melopsittacus undulatus, è un pappagallino di 15 -18 cm dalla lunga coda, con peso di 30-35 grammi. Molto conosciuto e presente in cattività, proviene dall’Australia Centrale dove abita zone prevalentemente aride e priva di fitta vegetazione.

Esistono diverse tonalità di piumaggio anche se la forma originaria (o forma ancestrale) prevede un piumaggio prevalentemente verde chiaro con linee nere ondulate sul dorso delle ali.

Cocorita, che cure necessita?

Come tutti i pappagalli, amano stare liberi il più possibile.
Prima di portare a casa una cocorita perciò pensate allo spazio e al tempo che dovrete dedicarle.
In casa non pretendete di prendere subito in mano il pappagallo e di liberarlo, non è un giocattolo. Sarà spaventato e confuso per il nuovo cambio di ambiente.
Dovrete perciò avere pazienza e dargli del tempo prima di conquistare la sua fiducia: offrite quotidianamente alimenti a lui graditi dalle vostre mani e vedrete che giorno dopo giorno acquisterà sempre più sicurezza e salirà sulla vostra mano. Collocate la gabbia, larga e spaziosa (almeno 60 cm di lunghezza x 50 cm di larghezza e 70 cm di altezza per singolo individuo) con posatoi in legno naturale in una posizione sopra elevata, in un punto dell’appartamento che frequentate spesso così che la cocorita vi veda il più possibile e incominci pian pianino a tranquillizzarsi della vostra presenza.
Lasciatelo riposare di notte almeno 9-10 ore per simulare il corretto ciclo sonno-veglia che avrebbe in natura e non provocargli ulteriore stress e disturbi comportamentali.

Solo dopo questi passaggi sarà possibile portare fuori dalla gabbia per esercizi di volo e di gioco il vostro pappagallino.

Non collocate la gabbia vicino a correnti d’aria, né in cucina per possibili fumi tossici provenienti da padelle bruciate (soprattutto quelle in teflon) e altre sostanze pericolose per la cocorita.
Attenzione anche alla possibile convivenza con altri animali domestici, come cane e gatto e altri pappagalli di taglia più grande.
Vegliate sempre sul vostro animale quando decidete di portarlo fuori dalla gabbia!

Come riconoscere se una cocorita è maschio o femmina?

Il maschio adulto ha una cera (la parte dorsale al becco priva di piume) azzurra; mentre la femmina adulta marrone chiaro.
Nei soggetti giovani (fino a quattro-cinque mesi di età) la cera rimane rosa chiaro in entrambi i sessi.
Nei soggetti con piumaggio chiaro e negli albini, la cera dei maschi adulti può rimanere rosa chiaro, rendendo il dimorfismo sessuale non più evidente.
In questo caso, per essere certi del sesso del pappagallino, è possibile utilizzare il sessaggio genetico che avviene tramite l’esame del DNA, estratto da un campione di piume o sangue.

Cocorita, cosa mangia?

Diversamente da quello che comunemente si pensa, il pappagallo non mangia solo semi!
La dieta varia ed equilibrata è un elemento molto importante nella gestione della cocorita per prevenire eventuali patologie.

Scegliete un alimento misto semi per cocorite che contenga in prevalenza miglio, scaiola, panico, avena e in minima parte lino e canapa.
Oltre ai semi offrire sempre e insistere nel far mangiare al pappagallo, frutta, verdura di stagione e anche erbe prative come la piantaggine, il tarassaco o la malva, raccolte lontano da strade trafficate e inquinate.

→Tutta la frutta può essere offerta al pappagallo ad eccezione dell’avocado che contiene una tossina tossica; non eccedere in agrumi, kiwi e uva.
→Anche tutti i vegetali si possono somministrare al pappagallo, ad eccezione del prezzemolo, patata cruda, cipolla e aglio.
→ Una volta alla settimana possono essere offerte piccole quantità di legumi come fagiolini, piselli, ceci, fagioli e lenticchie lessate senza condimenti.
→ I minerali sono elementi essenziali e devono essere forniti quotidianamente sotto forma di osso di seppia, blocchi di minerali o guscio d’ostrica.

Alimenti dannosi per gli uccelli:
avocado, prezzemolo, aglio, cipolla, cioccolato, caffeina, bevande alcoliche, noccioli di pesco, albicocco e ciliegio, latte, parti verdi della patata, bastoncini di semi e frutta (troppo dolci), proteine e grassi animali (carne e pesce)

Il criceto

Criceto, quali specie sono commercializzate in italia?

Ecco qua!
La presente tabella riporta le 5 specie diffuse nei negozi e nelle nostre case.

RUSSO – Phodopus campbelli

Originario della Mongolia e Cina nord-est
Lunghezza: 8-10,5 cm. Peso: 30-40 g
L’aspettativa di vita è di circa 2anni. Animale territoriale ma abbastanza facile da avvicinare

WINTER WHITE – Phodopus sungorus

Originario della Mongolia, Kazachstan, Manciuria, Russia, Siberia.
Lunghezza: 7-10,5 cm
Peso:30-40 gr
L’aspettativa di vita è di circa 2anni. Animale docile e facilmente avvicinabile

DORATO – Mesocricetus auratus

Originario dell’Asia Minore, Siria, Caucaso, Kurdistan
Lunghezza: 20-25 cm.
Peso: 80-120 gr
L’aspettativa di vita è di circa 2anni: è un criceto intelligente e attivo. Necessita di grandi spazi.

OBOROVSKY – Phodopus roborovskii

Originario della Mongolia, Manciuria, Kansu, Shensi.
Lunghezza: 5-8 cm
Peso:20-25 gr
L’aspettativa di vita è di circa 3 anni. Molto diffidente, facile da spaventare, veloce e territoriale.

CINESE – Cricetulus barabensis

Originario della Siberia, Mongolia, Shansi e Manciuria
Lunghezza: 10-13 cm
Peso:30-40 gr
L’aspettativa di vita è di circa 2-3 anni. Calmo e facile da maneggiare ma si spaventa facilmente.

Di cosa ha bisogno un criceto?

E’bene tenere presente che i criceti sono animali solitari; la presenza di più individui nello stesso ambiente può portare a lotte violente tra loro e a lesioni spesso gravi.
Inoltre una femmina di criceto può partorire fino a 10-14 piccoli che diventano sessualmente maturi, a seconda della specie, dopo 1-2 mesi i vita.

Quando quindi si scegli di portare a casa un criceto bisogna conoscere le sue necessità.
Innanzitutto non sono animali adatti per bambini piccoli: il criceto spaventato oltre a mordere, sfugge velocemente dalle mani, procurandosi danni e ferite spesso letali. Sono animali prevalentemente notturni che dormono e rimangono tranquilli durante il giorno e si attivano la sera.
E’ bene fornire loro ampi spazi e la possibilità di passeggiate serali, fuori dalla gabbia in tutta sicurezza.
A seconda della specie, la gabbia deve avere caratteristiche ben precise; deve essere posta in una zona tranquilla della casa, lontano da correnti d’aria e fonti di calore che potrebbero surriscaldare la gabbia e uccidere il criceto

E la gabbia come deve essere?

GABBIA PER IL CRICETO DORATO

DIMENSIONI MINIME 120X70 CM
-Essendo scavatori, la gabbia deve essere ricoperta da una lettiera NON profumata per almeno 20 cm di profondità
-Deve essere sempre presente una ruota piena (no a grate perché il criceto potrebbe rimanere impigliato) di almeno 30 cm.
– Deve essere sempre presente una casetta utilizzata dal criceto come nido che riempirà con pezzi di carta igienica o carta cucina. EVITARE IL COTONE IDROFILO che se ingerito dall’animale causa problemi spesso letali!
-L’acqua deve essere sempre a disposizione, contenuta in un beverino a goccia o in una ciotola difficilmente spostabile.
– Deve essere presente una ciotola per il cibo fresco e una ciotola per il mix di semi
-I criceti amano farsi il bagno nella sabbia per cincillà che mantiene il loro pelo e la loro cute, sana e pulita
-Fornire anche giochi appositamente idealizzati per criceti (tubi, scatoline, oggetti su cui arrampicarsi, rametti da rosicchiare..)

GABBIA PER CRICETO RUSSO – SIBERIANO – ROBORVSKY

DIMENSIONI MINIME 75X50 CM
-Essendo scavatori, la gabbia deve essere ricoperta da una lettiera NON profumata per almeno 10 cm di profondità
-Deve essere presente una ruota piena (no a grate perché il criceto potrebbe rimanere impigliato) di almeno 20 cm.
-Deve essere sempre presente una casetta utilizzata dal criceto come nido che riempirà con pezzi di carta igienica o carta cucina. EVITARE IL COTONE IDROFILO che se ingerito dall’animale causa problemi spesso letali!
-L’acqua deve essere sempre a disposizione, contenuta in un beverino a goccia o in una ciotola difficilmente spostabile.
-Deve essere presente una ciotola per il cibo fresco e una ciotola per il mix di semi
-I criceti amano farsi il bagno nella sabbia per cincillà che mantiene il loro pelo e la loro cute, sana e pulita.
-Fornire anche giochi appositamente idealizzati per criceti tubi, scatoline, oggetti su cui arrampicarsi, rametti da rosicchiare

E cosa mangia?

E’ bene fornire un’alimentazione varia e bilanciata che non contenga un solo tipo di alimento.
In commercio esistono miscele di semi e cereali biologici indicate per i criceti e composte da:
avena, riso decorticato, grano tenero, mais, segale, miglio, scagliola, semi di lino, panico…

Oltre al mix di semi, bisogna offrire quotidianamente verdura, frutta e qualche elemento proteico come le tarme della farina e i legumi: piselli secchi, lenticchie, fave..
Tra le verdure commestibili per il criceto si ricordano:
tutte le insalate, radicchi, tarassaco, cicorie…(ad eccezione della lattuga iceberg o trocadero che sono troppo acquose e povere di nutrienti), carote, pomodori (senza parti verdi e picciolo), finocchi, sedano, cetrioli, broccoli e cavoletti di bruxelles, germogli di soia, fagiolini..

La frutta di stagione invece deve essere somministrata 2-3 volte a settimana e comprende:
mele, pere, ciliegie, albicocche, uva, fragole, mandarini, prugne, pesche, melone, anguria, frutti di bosco, arancia, banana, fichi, pompelmo…

EVITATE ASSOLUTAMENTE mix di semi che contengano elementi zuccherini, miele, coloranti e troppi elementi grassi quali semi di girasole o arachidi intere, patate, aglio e cipolla, cioccolato, dolci e carboidrati complessi.

Ho appena comprato un criceto, cosa fare?

E’ consigliabile portare ad una visita veterinaria il vostro nuovo criceto, subito dopo l’acquisto, durante la quale il vostro veterinario esperto in animali esotici vi darà preziosi consigli per la sua gestione e controllerà lo stato di salute del vostro nuovo amico.
E’ importante quindi appurare l’assenza di malattie, di parassiti esterni, presenti sul pelo e sulla cute e l’assenza di parassiti intestinali tramite l’esame delle feci.
Tra le malattie più comuni, oltre ai parassiti, interni ed esterni, troviamo infezioni intestinali, patologie delle tasche guanciali, ascessi e neoplasie