Come somministro i farmaci prescritti al mio cane?

Compresse/Pillole

Appoggiamola sul polpastrello inumidito del dito indice e rapidamente introduciamola in fondo alla bocca del cane, che istintivamente deglutirà e ingerirà così il farmaco. Premiamolo poi con un bocconcino delizioso che gli faccia associare la medicina a qualcosa di gratificante. Un metodo alternativo può essere quello di nascondere la pillola in un bocconcino prelibato, come del prosciutto o del wurstel.

Sciroppi/Gocce

Vanno spruzzati direttamente di lato alla bocca dopo averli aspirati in una siringa senz’ago. Ci dobbiamo fare aiutare da qualcuno che tenga fermo il muso del cane mentre noi posizioniamo la siringa nella parte laterale della bocca e introduciamo lentamente il farmaco liquido. Anche in questo caso il premio deve essere proposto immediatamente.

Paste/Gel Orale

La somministrazione è identica a quella dei farmaci liquidi, l’unica differenza sta nel fatto che questi sono già contenuti in siringhe.

Iniezioni

Nella maggior parte dei casi devono essere effettuate sottocute; essendo un atto medico veterinario si raccomanda di non utilizzare a casa questo metodo (salvo diversa disposizione del vostro medico curante, che vi saprà indicare anche la tecnica più adeguata).

Come prelevo, quanto prelevo e come conservo le urine del mio cane per un esame?

Se il nostro cane fa pipì sull’asfalto, basta raccogliere l’urina con una siringa senza ago e, lasciandola lì dentro, portarla subito dal veterinario; prelevate senza “grattare” l’asfalto per evitare di tirare su detriti. Se non riuscite in questo modo o se il vostro cane è abituato a urinare solo sull’erba, dove verrebbe immediatamente assorbita, armatevi di guanto e di contenitore (contenitore apposito o anche un semplice piattino di plastica) e con calma, senza spaventarlo, ponete il contenitore sotto il getto per raccogliere un po’ di pipì (che conserverete poi in una siringa)

Se si volesse un prelievo “da manuale” lo standard richiesto per una corretta analisi, incluso il sedimento e la striscia reattiva, è di 5 ml; non è sempre così facile ottenerli perché la minzione dell’animale dipende dalle sue dimensioni e dalla funzionalità renale,: talvolta è possibile ottenerne solo una quantità pari a 1 ml, che potrebbe comunque risultare insufficiente e potrebbe essere richiesto dal veterinario di portarne un altro campione .

Sarebbe opportuno evitare contenitori già usati con altre sostanze (il vasetto del miele, il bicchiere di vetro di casa): si potrebbe avere un’alterazione dei risultati; pertanto si consiglia di utilizzare un contenitore sterile (è già sufficiente lasciare l’urina nella siringa utilizzata per la raccolta); è importante portare il campione il prima possibile ad analizzare: l’optimum è entro le 12 ore dalla raccolta, perché i batteri si moltiplicano e i risultati potrebbero alterarsi; nel caso in cui non possiate consegnare le urine in questo lasso di tempo conservatele al fresco (ma non in frigo!) per massimo 24 ore.

Se ancora non riuscite a consegnarle, ripetete la procedura di raccolta campione da capo.

Come prelevo, quanto prelevo e come conservo le feci del mio cane per un esame?

Uscite a passeggio con lui e quando defeca potete raccoglierle facilmente con vari modi:

– guanto monouso: potete raccoglierle con la mano e poi sfilare il guanto ribaltandolo e richiudendolo con un elastico o un laccetto: il guanto stesso sarà il contenitore.

– sacchettini per la raccolta delle deiezioni :usateli come contenitori, ricordando di chiuderli tramite un laccetto o un nodo.

– bicchierino di plastica: potete poi chiudere con della stagnola

– pezzetto di carta stagnola.

Potete anche servirvi dei contenitori appositi della farmacia, anche se non sono necessarie condizioni di sterilità per la raccolta e non vi facilitano il compito.

Nel caso in cui il vostro cane soffra di diarrea usate il guanto monouso per proteggere la vostra mano e raccogliete ciò che viene deposto con una palettina , un cucchiaino in plastica o una siringa senza ago e versatela in un bicchierino di plastica che sigillerete con la stagnola.

Non è necessario portare dal veterinario una grossa quantità di feci: valutate che un pezzettino di feci di dimensioni medie, circa 3-5 cm, e se sono liquide raccogliete ciò che riuscite a raccogliere (qualche cucchiaino) sono più che sufficienti per eseguire l’esame richiesto

I contenitori che vi abbiamo suggerito vanno bene per la conservazione del campione fino alla consegna al veterinario, che deve avvenire in tempi abbastanza rapidi per evitare che si alteri il contenuto: quindi ricordatevi entro 12 ore di consegnarle per le analisi, se invece siete impossibilitati conservatele in frigorifero, ma nel caso siano passate più di 24 ore rifate il prelievo, magari quando sapete che potete portarle ad analizzare.

Pulci, zecche, filaria e Leishmania: come mi devo comportare col mio cane e col mio gatto?

ECTOPARASSITI: PULCI E ZECCHE

CHI COLPISCONO: Possono interessare sia i cani che i gatti.

COME PREVENIRLE: Il modo migliore per prevenire l’infestazione da questi parassiti è sicuramente una corretta profilassi tramite prodotti spot-on (pipette), collari specifici o pastiglie/tavolette che, applicati o somministrati correttamente per tutto il periodo primaverile-estivo, garantiscono un’efficace prevenzione. Chiedete al vostro veterinario consiglio sul prodotto migliore per il vostro animale.

COME TOGLIERLE: nel caso delle pulci l’unico modo è l’utilizzo di prodotti spot-on o collari; per le zecche, invece, è possibile eseguire la rimozione anche in modo manuale utilizzando un liquido viscoso (sapone, vaselina, olio da cucina) per «soffocare» la zecca che poi verrà estratta con movimenti rotatori («svitandola»).

ZANZARE: FILARIOSI

CHI COLPISCE: Può interessare sia i cani che i gatti.

COME PREVENIRLE: esistono, in commercio, diverse prodotti che permettono una corretta profilassi nei confronti di questo parassita.

E’ fondamentale ricordarsi di effettuare una corretta profilassi tutti gli anni e per un periodo adeguato alla presenza delle zanzare: normalmente si consiglia da Aprile a Novembre/Dicembre.

E’ importante anche, ogni due anni, ricordarsi di effettuare un test del sangue per confermare l’assenza della patologia nei nostri amici cani, prima di iniziare un nuovo ciclo di profilassi preventiva.

Vi sono diverse soluzioni per effettuare una corretta profilassi: tavolette, compresse, punture.. chiedete consiglio al vostro veterinario, che saprà sempre indicarvi la soluzione più adatta alle vostre esigenze e, soprattutto, a quelle del vostro amico.

FLEBOTOMI: LEISHMANIOSI

CHI COLPISCE: interessa esclusivamente i cani.

COME PREVENIRLE: in questo caso invece la prevenzione è, attualmente, una delle poche armi realmente efficaci per prevenire l’insorgere di questa patologia; purtroppo non esiste, attualmente, una terapia capace di debellare la patologia una volta contratta, ma ci è possibile soltanto tenere sotto controllo i sintomi, capite anche voi, perciò, l’importanza di effettuare una corretta profilassi eseguita costantemente.

Il modo migliore rimane, attualmente, quello di utilizzare collari o soluzioni spot-on ad effetto repellente, presenti in commercio e registrate appositamente nei confronti della leishmania; vi è la possibilità, inoltre, di effettuare una vaccinazione, consigliata in zone altamente endemiche.

Cani e città: come è regolamentato il rapporto?

Riferimento legislativo:

– 281/1991 (“Legge quadro in materia di animali d’affezione e di prevenzione del randagismo”) che segue l’art.83, lettera d) del Decreto del Presidente della Repubblica 8 febbraio 1954 n.320, recante “Regolamento di Polizia veterinaria” e che sostanzialmente dice che gli animali possono accedere a qualunque luogo pubblico o esercizio pubblico, salvo che non venga segnalato il divieto con apposito cartello.

nel 2010 il Ministero del Turismo e l’Anci – Associazione nazionale comuni italiani – pubblicarono il testo di un’ordinanza tipo sul libero accesso di cani e animali d’affezione in strutture pubbliche e luoghi aperti al pubblico.

Da allora molte città, province e regioni hanno adottato regolamenti che favoriscono l’accesso di cani e gatti alle strutture pubbliche (uffici pubblici, ristoranti, mezzi di trasporto, in alcuni casi anche ospedali e strutture sanitarie come in Emilia Romagna, o le stesse spiagge pubbliche come appena approvato dalla regione Friuli Venezia Giulia) purché i cani siano tenuti al guinzaglio e, all’occorrenza, indossino la museruola e i gatti viaggino in trasportino.

Unica eccezione è il divieto di accesso nei locali in cui vengono preparati e/o immagazzinati gli alimenti (Reg. Ce 852/2004)

Ciò tuttavia non impedisce che in presenza di concrete e inderogabili esigenze di tutela igienico-sanitaria certificate dalle autorità sanitarie, l’esercente possa richiedere il divieto di accesso a cani, gatti e altri animali d’affezione.

– In ultimo una serie di norme che tutelano sia la salute animale che quella umana: l’ordinanza del Ministero della Salute del 3 marzo 2009, che concerne la Tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione di cani:

OBBLIGHI PER IL PROPRIETARIO:

tutti i cani, nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, devono:

  • essere condotti al guinzaglio, che non deve essere più lungo di un metro e mezzo;
  • il cane può essere lasciato libero solo nelle apposite aree adibite a tale scopo (DogPark);
  • è obbligatorio avere con sé la museruola, che deve essere messa al cane solo in caso di “rischio per l’incolumità di persone o animali o su richiesta delle Autorità competenti”; in tal senso è nostro consiglio abituare il cane ad indossarla nell’eventualità che si rivelasse necessario.
  • è obbligatorio raccogliere le deiezioni del vostro cane

ricordiamo, in ultimo, che la Polizia Locale ha diritto di chiedervi, se lo ritiene necessario, di mostrare gli appositi sacchetti e paletta per la raccolta delle deiezioni stesse; in caso non ne siate forniti rischiate una legittima sanzione.

Microchip e cani: come funziona.

Il microchip per i cani è obbligatorio per legge (Ministero del Lavoro, ordinanza 06.08.2008, G.U. 20.08.2008): in Italia è vietato detenere, cedere, vendere o regalare cani, senza che, questi, siano provvisti di regolare microchip.

E’ importante chiarire che il microchip non è un GPS, non serve a rintracciare tramite satelliti il proprio animale, ma è un semplice transponder di 11×2 mm che non emette nessun tipo di onda; quando viene letto da apposito lettore (in dotazione ai veterinari LLPP o ASL) questo restituisce un codice a 15 cifre che permetterà di risalire al nome e alla residenza del proprietario.

Il microchip deve essere APPLICATO ENTRO I 2 MESI DI VITA DELL’ANIMALE, qualsiasi sia la taglia o la razza dello stesso.

E’ bene ricordare inoltre che IL VETERINARIO E’ OBBLIGATO, PER LEGGE, A RIUFIUTARSI DI PRESTARE QUALSIASI CURA AD UNA CANE CHE NE SIA SPROVVISTO (salvo le più strette e doverose cure salvavita).

L’applicazione del microchip risulta praticamente indolore per l’animale: non è altro che una semplice puntura; questo verrà applicato dal vostro veterinario e sarà lui stesso a fornirvelo.

Affinché possa avvenire una regolare iscrizione in anagrafe canina lombarda sarà necessario presentarsi all’atto dell’applicazione con una documento di identità valido e il codice fiscale/tessera sanitaria del futuro intestatario che verranno fotocopiati e trattenuti dal vostro veterinario.

Prima e dopo un intervento chirurgico: cosa fare.

Prima di intervento chirurgico:

  • Effettuare, quando possibile, una visita preoperatoria con il chirurgo, chiedendo tutte le eventuali spiegazioni sul tipo di intervento e le eventuali complicazioni; in quella sede verrà inoltre rilasciato un preventivo di spesa dettagliato e scritto.
  • Effettuare sempre le analisi preoperatorie consigliate dal medico veterinario (da eseguirsi possibilmente qualche giorno prima della chirurgia o, in caso di impossibilità, la mattina stessa dell’intervento).

Rimane a discrezione del veterinario curante suggerire l’esecuzione di qualsiasi ulteriore tipo di indagine pre-anestesiologica che possa rendersi necessaria (radiografie, visite cardiologiche ed ecocardiografie et altro.)

  • Il paziente chirurgico d’elezione viene normalmente ricoverato la mattina stessa dell’intervento; esso deve essere a digiuno da almeno 8-12 ore con acqua a disposizione. Nel caso si trattasse di un cucciolo il digiuno va limitato a un massimo di 4 ore.
  • Verrete avvisati, ove vi è richiesta, al termine dell’intervento ad animale sveglio: in caso di complicazioni o ritardi nella chirurgia sarete contattati dal vostro veterinario per ogni chiarimento del caso.

Dopo un intervento chirurgico:

  • Dopo la dimissione, che avviene ad animale vigile, si consiglia di somministrare piccole quantità di cibo in tarda serata, con acqua a disposizione fin da subito; Il giorno seguente si può riprendere con un alimentazione normale (salvo diverse disposizione da parte del veterinario)
  • Dopo la dimissione tenere il paziente sotto controllo: urine, feci…in caso di dubbio telefonare ed esporre il problema.
  • Applicare sempre un collare elisabettiano: il paziente non deve assolutamente leccarsi la ferita chirurgica per evitare infezioni o rimozione prematura dei punti. (Tutti gli animali si abituano al collare; non utilizzarlo potrebbe significare andare incontro a complicazioni con allungamento del tempo di guarigione).
  • Non disinfettare la ferita chirurgica, salvo diverse disposizioni.
  • La rimozione dei punti avviene normalmente dopo citca 10-12 giorni dall’intervento: si consiglia un controllo a distanza di 5 giorni dallo stesso, od ogni qualvolta se ne senta la necessità.