Come somministro i farmaci prescritti al mio gatto?

Compresse/Pillole

Appoggiamola sul polpastrello inumidito del dito indice e rapidamente introduciamola in fondo alla bocca del gatto, che istintivamente deglutirà e ingerirà così il farmaco. Premiamolo poi con un bocconcino delizioso che gli faccia associare la medicina a qualcosa di gratificante. Un metodo alternativo può essere quello di nascondere la pillola in una pallina di burro amalgamata con un po’ di pasta di acciughe. Il burro scivola in gola e viene deglutito spontaneamente.

Sciroppi/Gocce

Vanno spruzzati direttamente di lato alla bocca dopo averli aspirati in una siringa senz’ago. Ci dobbiamo fare aiutare da qualcuno che tenga fermo il micio mentre noi posizioniamo la siringa nella parte laterale della bocca e introduciamo lentamente il farmaco liquido. Anche in questo caso il premio deve essere proposto immediatamente.

Paste/Gel Orale

La somministrazione è identica a quella dei farmaci liquidi, l’unica differenza sta nel fatto che questi sono già contenuti in siringhe. Se la via orale è impraticabile, l’ultima possibilità di dargli la medicina è di spalmarla sull’arto anteriore in modo che il gatto si lecchi e la ingerisca. Lo svantaggio di questa somministrazione è che non si può sapere qual è con precisione la dose ingoiata.

Iniezioni

Nella maggior parte dei casi devono essere effettuate sottocute; essendo un atto medico veterinario si raccomanda di non utilizzare a casa questo metodo (salvo diversa disposizione del vostro medico curante, che vi saprà indicare anche la tecnica più adeguata).

Come prelevo, quanto prelevo e come conservo le urine del mio gatto per un esame?

In commercio esistono appositi kit da usare in sostituzione della lettiera che non assorbono l’urina, permettendo quindi di raccoglierla agevolmente tramite una siringa;

Prima di usare questo kit è indispensabile pulire a fondo la lettiera con acqua molto calda per eliminare tutti i residui precedenti al fine di non alterare l’esito dell’esame (non usare candeggina).

Una volta che l’animale ha urinato è possibile prelevare l’urina direttamente dalla cassetta con un apposita siringa

Se il gatto è abituato alla vita all’aperto bisognerà tenerlo in casa e far sì che urini nella lettiera appositamente allestita con il kit.

Se si volesse un prelievo “da manuale” lo standard richiesto per una corretta analisi, incluso il sedimento e la striscia reattiva, è di 5 ml; non è sempre così facile ottenerli perché la minzione dell’animale dipende dalle sue dimensioni e dalla funzionalità renale,: talvolta è possibile ottenerne solo una quantità pari a 1 ml, che potrebbe comunque risultare insufficiente e potrebbe essere richiesto dal veterinario di portarne un altro campione .

Sarebbe opportuno evitare contenitori già usati con altre sostanze (il vasetto del miele, il bicchiere di vetro di casa): si potrebbe avere un’alterazione dei risultati; pertanto si consiglia di utilizzare un contenitore sterile (è già sufficiente lasciare l’urina nella siringa utilizzata per la raccolta); è importante portare il campione il prima possibile ad analizzare: l’optimum è entro le 12 ore dalla raccolta, perché i batteri si moltiplicano e i risultati potrebbero alterarsi; nel caso in cui non possiate consegnare le urine in questo lasso di tempo conservatele al fresco (ma non in frigo!) per massimo 24 ore.

Se ancora non riuscite a consegnarle, ripetete la procedura di raccolta campione da capo.

Come prelevo, quanto prelevo e come conservo le feci del mio gatto per un esame?

Si preleva direttamente dalla cassettina tramite la paletta forata (per lasciare fuori i granellini di lettiera per quanto possibile) e la si posiziona poi in un campione apposto, in un bicchiere di plastica o in un pezzo di stagnola; nel caso in cui invece il gatto è abituato a sporcare esclusivamente all’esterno che vive all’esterno l’unico modo prevede di tenerlo in casa finché non produce il campione nella cassettina.

Nel caso in cui il vostro cane soffra di diarrea usate il guanto monouso per proteggere la vostra mano e raccogliete ciò che viene deposto con una palettina , un cucchiaino in plastica o una siringa senza ago e versatela in un bicchierino di plastica che sigillerete con la stagnola.

Non è necessario portare dal veterinario una grossa quantità di feci: valutate che un pezzettino di feci di dimensioni medie, circa 3-5 cm, e se sono liquide raccogliete ciò che riuscite a raccogliere (qualche cucchiaino) sono più che sufficienti per eseguire l’esame richiesto

I contenitori che vi abbiamo suggerito vanno bene per la conservazione del campione fino alla consegna al veterinario, che deve avvenire in tempi abbastanza rapidi per evitare che si alteri il contenuto: quindi ricordatevi entro 12 ore di consegnarle per le analisi, se invece siete impossibilitati conservatele in frigorifero, ma nel caso siano passate più di 24 ore rifate il prelievo, magari quando sapete che potete portarle ad analizzare.

Pulci, zecche, filaria e Leishmania: come mi devo comportare col mio cane e col mio gatto?

ECTOPARASSITI: PULCI E ZECCHE

CHI COLPISCONO: Possono interessare sia i cani che i gatti.

COME PREVENIRLE: Il modo migliore per prevenire l’infestazione da questi parassiti è sicuramente una corretta profilassi tramite prodotti spot-on (pipette), collari specifici o pastiglie/tavolette che, applicati o somministrati correttamente per tutto il periodo primaverile-estivo, garantiscono un’efficace prevenzione. Chiedete al vostro veterinario consiglio sul prodotto migliore per il vostro animale.

COME TOGLIERLE: nel caso delle pulci l’unico modo è l’utilizzo di prodotti spot-on o collari; per le zecche, invece, è possibile eseguire la rimozione anche in modo manuale utilizzando un liquido viscoso (sapone, vaselina, olio da cucina) per «soffocare» la zecca che poi verrà estratta con movimenti rotatori («svitandola»).

ZANZARE: FILARIOSI

CHI COLPISCE: Può interessare sia i cani che i gatti.

COME PREVENIRLE: esistono, in commercio, diverse prodotti che permettono una corretta profilassi nei confronti di questo parassita.

E’ fondamentale ricordarsi di effettuare una corretta profilassi tutti gli anni e per un periodo adeguato alla presenza delle zanzare: normalmente si consiglia da Aprile a Novembre/Dicembre.

E’ importante anche, ogni due anni, ricordarsi di effettuare un test del sangue per confermare l’assenza della patologia nei nostri amici cani, prima di iniziare un nuovo ciclo di profilassi preventiva.

Vi sono diverse soluzioni per effettuare una corretta profilassi: tavolette, compresse, punture.. chiedete consiglio al vostro veterinario, che saprà sempre indicarvi la soluzione più adatta alle vostre esigenze e, soprattutto, a quelle del vostro amico.

FLEBOTOMI: LEISHMANIOSI

CHI COLPISCE: interessa esclusivamente i cani.

COME PREVENIRLE: in questo caso invece la prevenzione è, attualmente, una delle poche armi realmente efficaci per prevenire l’insorgere di questa patologia; purtroppo non esiste, attualmente, una terapia capace di debellare la patologia una volta contratta, ma ci è possibile soltanto tenere sotto controllo i sintomi, capite anche voi, perciò, l’importanza di effettuare una corretta profilassi eseguita costantemente.

Il modo migliore rimane, attualmente, quello di utilizzare collari o soluzioni spot-on ad effetto repellente, presenti in commercio e registrate appositamente nei confronti della leishmania; vi è la possibilità, inoltre, di effettuare una vaccinazione, consigliata in zone altamente endemiche.

Prima e dopo un intervento chirurgico: cosa fare.

Prima di intervento chirurgico:

  • Effettuare, quando possibile, una visita preoperatoria con il chirurgo, chiedendo tutte le eventuali spiegazioni sul tipo di intervento e le eventuali complicazioni; in quella sede verrà inoltre rilasciato un preventivo di spesa dettagliato e scritto.
  • Effettuare sempre le analisi preoperatorie consigliate dal medico veterinario (da eseguirsi possibilmente qualche giorno prima della chirurgia o, in caso di impossibilità, la mattina stessa dell’intervento).

Rimane a discrezione del veterinario curante suggerire l’esecuzione di qualsiasi ulteriore tipo di indagine pre-anestesiologica che possa rendersi necessaria (radiografie, visite cardiologiche ed ecocardiografie et altro.)

  • Il paziente chirurgico d’elezione viene normalmente ricoverato la mattina stessa dell’intervento; esso deve essere a digiuno da almeno 8-12 ore con acqua a disposizione. Nel caso si trattasse di un cucciolo il digiuno va limitato a un massimo di 4 ore.
  • Verrete avvisati, ove vi è richiesta, al termine dell’intervento ad animale sveglio: in caso di complicazioni o ritardi nella chirurgia sarete contattati dal vostro veterinario per ogni chiarimento del caso.

Dopo un intervento chirurgico:

  • Dopo la dimissione, che avviene ad animale vigile, si consiglia di somministrare piccole quantità di cibo in tarda serata, con acqua a disposizione fin da subito; Il giorno seguente si può riprendere con un alimentazione normale (salvo diverse disposizione da parte del veterinario)
  • Dopo la dimissione tenere il paziente sotto controllo: urine, feci…in caso di dubbio telefonare ed esporre il problema.
  • Applicare sempre un collare elisabettiano: il paziente non deve assolutamente leccarsi la ferita chirurgica per evitare infezioni o rimozione prematura dei punti. (Tutti gli animali si abituano al collare; non utilizzarlo potrebbe significare andare incontro a complicazioni con allungamento del tempo di guarigione).
  • Non disinfettare la ferita chirurgica, salvo diverse disposizioni.
  • La rimozione dei punti avviene normalmente dopo citca 10-12 giorni dall’intervento: si consiglia un controllo a distanza di 5 giorni dallo stesso, od ogni qualvolta se ne senta la necessità.